Blue Monday (New Order)

Blue Monday
singolo discografico
Copertina del vinile a dodici pollici FAC 73[1]
ArtistaNew Order
Pubblicazione7 marzo 1983[2]
Durata7:29 (versione originale)
4:09 (versione ridotta)
Album di provenienzaPower, Corruption & Lies
GenereSynth pop[3]
Alternative dance[2]
Hi-NRG[5]
EtichettaFactory - FAC 73[4]
Tonpress – S-534[4]
ProduttoreNew Order[4]
Registrazione1982, presso i Britannia Row Studios[6]
Formati7", 12"[4]
NoteLato B:
The Beach (12")
Thieves Like Us (7")
Certificazioni originali
Dischi d'oroBandiera del Canada Canada[7]
(vendite: 50 000+)
Dischi di platinoBandiera del Regno Unito Regno Unito (2)[8]
(vendite: 1 200 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi d'oroBandiera dell'Italia Italia[9]
(vendite: 50 000+)
New Order - cronologia
Singolo precedente
(1982)
Singolo successivo
(1983)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[10]
Blue Monday '88
singolo discografico
ArtistaNew Order
Pubblicazione25 aprile 1988[11]
Durata4:07 (7")
7:10 (12")
GenereAlternative dance[2]
EtichettaFactoryFAC 73R[11]
ProduttoreNew Order, Quincy Jones[11]
Formati7", 10", 12", MC, CD[11][12]
NoteLato B:
Beach Buggy
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda[13]
(vendite: 10 000+)
New Order - cronologia
Singolo precedente
(1987)
Singolo successivo
(1988)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[14]
Blue Monday-95
singolo discografico
ArtistaNew Order
Pubblicazioneluglio 1995[15]
Durata8:35
Album di provenienzaThe Rest of New Order
GenereAcid house[16]
Techno[16]
Synth pop[16]
EtichettaLondon
850241.1, NUOX 7[15]
ProduttoreNew Order
Formati12", MC, CD[15]
New Order - cronologia
Singolo precedente
(1995)
Singolo successivo
(1997)

Blue Monday è un singolo del gruppo musicale britannico New Order, pubblicato dalla Factory Records il 7 marzo 1983, in parallelo all'uscita del secondo album in studio Power, Corruption & Lies.[4] Composto dai membri Gillian Gilbert, Peter Hook, Stephen Morris e Bernard Sumner[2], fu successivamente remixato e ridistribuito nel 1988 (sempre dalla Factory[11]) e nel 1995 (dalla London Records[15]), rispettivamente come Blue Monday '88 e Blue Monday-95.

Destò una certa curiosità la speciale confezione per la prima edizione in vinile 12", con The Beach (un ri-arrangiamento strumentale della canzone[17]) sul lato B, progettata dai grafici Peter Saville e Brett Wickens in modo tale da ricordare un floppy disk 5¼", con un codice crittografato formato da file di quadratini colorati sul lato destro, che nasconde la tracklist e i nomi del gruppo e dell'etichetta discografica.[17][18]

Al suo debutto sul mercato il pezzo ottenne un grande riscontro commerciale, entrando nelle prime dieci posizioni delle classifiche di vendita di molti Paesi in tutto il mondo e diventando il singolo a dodici pollici più venduto di sempre;[19] soltanto nel Regno Unito, considerando anche le ripubblicazioni del 1988 e del 1995, si contano 1,16 milioni di copie vendute (delle quali 700.000 nel 1983).[20] Sulla scia di questo trionfo, fu incluso in alcune edizioni su CD e musicassetta del coevo Power, Corruption & Lies.[21]

Fu acclamato dalla critica e inserito in molte classifiche delle canzoni più belle degli anni ottanta e della storia della musica;[19][22][23][24][25] in più nel corso del tempo divenne un vero e proprio «classico» da discoteca, nonché un'opera seminale per la musica elettronica tutta,[26] ispirando diversi artisti della scena sia indipendente sia mainstream.[2][17][27][28] Numerose furono le cover, anche varie negli stili, che vennero realizzate negli anni: alcune, come quelle degli Orgy, dei Flunk e degli 808 State, si rivelarono dei successi.

  1. ^ (EN) Tony Wilson, B is for Blue Monday, su afactoryalphabet.blogspot.com, A Factory Alphabet. URL consultato il 4 dicembre 2018.
  2. ^ a b c d e (EN) John Bush, Blue Monday, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 2 settembre 2014 (archiviato il 1º gennaio 2015).
  3. ^ (EN) Jeff Elston, The 8 best synth-pop anthems, according to Light Asylum Dummy > Lists, su dummymag.com, 1º maggio 2012. URL consultato il 2 settembre 2014 (archiviato il 26 gennaio 2013).
  4. ^ a b c d e (EN) Factory Records: FAC 73 NEW ORDER Blue Monday, su factoryrecords.org, Factory Records. URL consultato il 2 settembre 2014 (archiviato il 18 ottobre 2014).
  5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Barn
  6. ^ Butterworth.
  7. ^ (EN) Blue Monday – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 21 ottobre 2020.
  8. ^ (EN) Blue Monday, su British Phonographic Industry. URL consultato il 3 marzo 2023.
  9. ^ Blue Monday (certificazione), su FIMI. URL consultato il 29 luglio 2024.
  10. ^ (EN) Blue Monday '83, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 17 ottobre 2014 (archiviato il 15 giugno 2014).
  11. ^ a b c d e (EN) Factory Records: FAC 73R NEW ORDER Blue Monday 1988, su factoryrecords.org, Factory Records. URL consultato il 2 settembre 2014 (archiviato il 12 luglio 2015).
  12. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore U
  13. ^ (EN) Official Top 40 Singles - 21 July 1985, su nztop40.co.nz, The Official NZ Music Charts. URL consultato il 21 ottobre 2020.
  14. ^ (EN) Blue Monday '88, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 17 ottobre 2014 (archiviato il 14 maggio 2014).
  15. ^ a b c d Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore NUO
  16. ^ a b c (EN) Blue Monday 95, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 18 marzo 2020 (archiviato l'11 febbraio 2023).
  17. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore aicardi
  18. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore PCL
  19. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Petridis
  20. ^ (EN) The history of the Official Charts: the Eighties, su officialcharts.com, Londra, Official Charts Company. URL consultato il 19 gennaio 2018 (archiviato il 19 gennaio 2018).
  21. ^ (EN) New Order, 'Power, Corruption & Lies' | 100 Best Albums of the Eighties, su Rolling Stone, 18 aprile 2011. URL consultato il 27 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2018).
  22. ^ (EN) Alexis Petridis, New Order’s 30 greatest tracks – ranked!, in The Guardian, 7 gennaio 2021. URL consultato l'8 gennaio 2021 (archiviato l'11 febbraio 2023).
  23. ^ (EN) New Order Blue Monday, su Acclaimed Music. URL consultato il 26 luglio 2016 (archiviato il 23 luglio 2016).
  24. ^ (EN) Matthew Horton, How ‘Blue Monday’ Changed Music Forever, su NME.com, 14 marzo 2013. URL consultato il 30 maggio 2018 (archiviato il 21 dicembre 2016).
  25. ^ (EN) Douglas Wolk, All-TIME 100 Songs, su Time, 21 ottobre 2011. URL consultato il 30 maggio 2018 (archiviato l'11 febbraio 2023).
  26. ^ (EN) Readers' Poll: The Top 10 Dance Songs of All Time, su Rolling Stone, 21 ottobre 2011. URL consultato il 30 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2017).
  27. ^ (EN) Matthew Horton, How ‘Blue Monday’ Changed Music Forever, su NME, 14 marzo 2013. URL consultato il 2 settembre 2014 (archiviato il 21 dicembre 2016).
  28. ^ (EN) talesinthekeyofc, Let’s Talk About Blue Monday, su Dronepublishing, 18 gennaio 2016. URL consultato il 2 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2018).

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